Logo Museo.

Museo di Fisica

Logo Unito.
Museo => Museo Virtuale => vid14
Armadio Esposizione 14 (Ottica Geometrica) - Piano Terra Edificio Storico {0026 - } Descrizione vetrina
Anteprima: Montaggio di lente e prisma equilateroAnteprima: Prisma di cristallo rocca con sostegnoAnteprima: Prisma isosceleAnteprima: Prisma a quattro scompartiAnteprima: Prisma cavo a sei scompartiAnteprima: Prisma di flint
Anteprima: Sostegni porta lenti con piede in ghisaAnteprima: Prisma a riflessione totaleAnteprima: Prisma acromaticoAnteprima: Specchio ConcavoAnteprima: Prisma isoscele a due vetriAnteprima: Specchio Girevole
Anteprima: Prisma piccolo di flintAnteprima: Dispositivo Acromatico a Tre PrismiAnteprima: Lente di IlluminazioneAnteprima: Lente CilindricaAnteprima: Lente Biconvessa (Diametro:10.5 cm)Anteprima: Lente Biconcava con sostegno (Diametro: 10,5 cm)
Anteprima: Prisma equilatero con sostegnoAnteprima: Spettroscopio a Visione DirettaAnteprima: Specchio ConvessoAnteprima: Lente Piano-Convessa (12 cm)Anteprima: Lente Piano-Convessa (16 cm)Anteprima: Lente biconvessa con acqua
Anteprima: Poliprisma (4 prismi)Anteprima: Prisma ad angolo variabile    

Descrizione Vetrina <Ottica Geometrica>

Nella vetrina sono raccolti strumenti per lo studio dell’ottica Geometrica. Le illustrazione sono tratte da A. Ganot, Traité Élémentaire de physique, Paris, 1868.

Specchi e riflessione

Specchio concavo
Specchio concavo

Specchio concavo199 risale a inizio Ottocento. Veniva usato per dimostrare la formazione di immagini virtuali (vedi schema a sinistra) e reali (schema a destra). Un’immagine reale e capovolta prodotta da questo specchio può essere osservata posizionandosi al centro del mosaico sul pavimento di fronte alla vetrina.

Specchio convesso
Specchio convesso

Specchio convesso507 risale a inizio Ottocento. Veniva usato per dimostrare la formazione di immagini di oggetti lontani visti a grande angolo: le immagini in questo caso sono virtuali perché i raggi divergono mentre convergono solo i loro prolungamenti

Lenti e rifrazione

Le lenti esposte sono scelte fra una dozzina di lenti che facevano parte del laboratorio di ottica dell’Ottocento, arricchito a inizio Novecento, usate per lo studio delle proprietà dell'ottica geometrica, e realizzazione di sistemi diottrici.

Le tipologie di lenti conservate sono riassunte nella figura a destra e sono:
  • lenti covergenti: biconvessa (A), piano convessa (B) , menisco positivo (C)
  • lenti divergenti: biconcave (D), piano concave (E), menisco negativo (F)
Lenti
Lenti

Notevole è la Lente biconvessa ad acqua543 di Lerebours che risale a metà Ottocento. Veniva usata probabilmente per osservare la rifrazione nei liquidi, anche perché le sue grandi dimensioni si prestavano per dimostrazioni in aula.

Prismi e dispersione della luce

Dispersione della luce
Dispersione della luce

I prismi esposti fanno parte di una ricca raccolta di prismi che venivano usati per vari esperimenti sulla dispersione della luce nei diversi colori.

Prisma di flint59 risale a metà Ottocento. Il vetro flint è pregiato perché ha un alto indice di rifrazione (n=1,61) e dispersione media (differenza relativa fra angolo deviazione del blu e del rosso) particolarmente bassa (0,017).

Montaggio lente+prisma45 risale al 1849. La lente è acromatica e forma quindi un pennello collimato di luce bianca. La luce, inviata sul prisma, subisce due rifrazioni e si divide quindi nelle sue componenti di colore, perché l’angolo di rifrazione dipende dalla lunghezza d’onda ossia dal colore. Misurando l’angolo di deviazione per un certo colore si può risalire al relativo indice di rifrazione.

Multiprismi a vaschetta per liquidi58, 59 è l'insieme di 4 (o 6) vaschette prismatiche che potevano essere riempite di liquidi diversi per misurare la differenza tra i loro indici di rifrazione.

Lo spettroscopio a visione diretta440 è formato da 5 prismi posti alternando vetri flint e crown con orientazione opposta in modo da ottenere complessivamente deviazione media nulla per il colore verde e massimizzando la dispersione fra i colori estremi (rosso e violetto).

Spettroscopio a visione diretta
Spettroscopio a visione diretta

Ombre colorate e riflessione multipla

Colori Addittivi
Colori Addittivi

Ombre colorate: hanno scopo puramente dimostrativo per illustrare la composizione additiva dei colori. Illuminando un oggetto con tre sorgenti LED dei colori primari additivi (rosso, verde, blu) da direzioni diverse si vede, in corrispondenza della direzione in cui l’oggetto intercetta il fascio di un dato colore, l’ombra colorata del colore complementare (es. ombra color magenta nella direzione del fascio di luce verde, perché si sommano il rosso e il blu, cioè i due fasci non intercettati).

Riflessione multipla. Ai lati corti opposti della vetrina sono montati due specchi piani che formano fra di loro un piccolo

angolo per illustrare il fenomeno della riflessione multipla: guardando in uno di essi, si vedono riflesse, a un piccolo angolo, le immagini riflesse dall’altro specchio, che a loro volta riflettono le immagine riflesse, aumentando a ogni volta l’angolo a cui esce il raggio riflesso.