» Batteria di bottiglie di Leyda (0593)

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DESCRIZIONE

L'apparecchio è formato da sei identiche bottiglie, alloggiate in una cassetta di legno con il fondo rivestito di stagnola in modo da metter in contatto le facce (armature) esterne di ciascuna bottiglia; la lamina di stagnola è collegata ad un terminale fisso all'esterno della cassetta.

Ogni bottiglia è costituita da un cilindro chiuso di vetro, con la parte superiore verniciata di rosso e la parte inferiore (interna ed esterna) ricoperta fino a certa altezza da un sottile strato di stagnola; in ogni bottiglia un'asta di ottone, che serve da elettrodo, termina esternamente con una sfera (ora mancante) di ottone, attraversa un tappo isolante forato e viene in contatto con la base. Per facilitare il contatto l'asta termina con una spazzola.

Questa disposizione permette di formare una batteria che si può caricare collegando l'armatura interna ad una macchina elettrostatica e collegando a terra l'armatura esterna. Le bottiglie possono essere collegate anche in serie.

Se collegate in parallelo, la capacità totale della batteria è eguale alla somma delle capacità delle singole bottiglie (condensatori) da cui è formata: in questo caso la scarica generata può essere violenta.

Vedi anche Bottiglie di Leyda scomponibili e Bottiglie di Leyda cilindriche.

OSSERVAZIONI

Inventariato come: "altra simile di sei boccie (358)"
Prezzo d'inventario: lire 40
La data del maggio 1873 è quella in cui l'inventario è stato controllato: probabilmente la data di acquisizione è anteriore.

BIBLIOGRAFIA

[1] Atkinson & Reinold, "Ganot's Physics", Longmans Green, and Co., 1932, §790, pag. 793.
[2] Fleury, Mathieu, "Elettrostatica, Corrente continua, Magnetismo", Zanichelli, §5.3, Pag.110.

Dati Catalografici