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Museo di Fisica

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 » Galvanometro a filo di Einthoven (0154)

Immagini

Disegno
Schema dell'apparato
Disegno 1
Disegno 2
Foto 1
Foto 2
Foto 3

DESCRIZIONE

L'esemplare di Galvanometro a filo di Einthoven in nostro possesso ha una solida base di legno, su cui sono montati due supporti di ottone che portano altrettante bobine (ognuna di circa 160 spire). Il filo, sostenuto da un supporto, è teso tra le espansioni polari del magnete formato dalle bobine. Vi sono inoltre due commutatori a rotazione per l'inversione del campo magnetico.

Il principio di funzionamento è il seguente: un filo molto fine di platino o di tungsteno, teso fra due morsetti A e B, è sostenuto verticalmente fra i poli di un elettromagnete. Se una corrente lo attraversa, esso sarà spostato in direzione parallela alle facce dei poli NS, cioè perpendicolarmente alle linee di forza del campo magnetico. Nello schema (Vedi Disegno 1) il senso del movimento è indicato con la freccia a-a, per un campo magnetico NS.

Per riuscire ad osservare il movimento del filo, i poli dell'elettromagnete sono forati in senso parallelo a quello del campo magnetico. La luce di una sorgente luminosa concentrata da un gruppo di lenti, CF, viene inviata attraverso uno dei fori sul filo, il cui movimento è osservato con un microscopio, M, situato nell'altro foro.

Lo spostamento prodotto da una data corrente dipende dalla tensione meccanica del filo e dall'intensità del campo magnetico. La tensione del filo può essere variata tramite una vite, mentre il campo magnetico può essere adeguato regolando la corrente che attraversa le bobine dell'elettromagnete.

Per rilevare lo spostamento del filo Einthoven aveva usato lo schema della Disegno-2, in cui la "lampada" è il fascio di luce che emerge dal foro SM del Disegno 1. Se questo fascio di luce cade su uno schermo, su questo si osserva l'ombra del filo, che viene poi focalizzata da un sistema di lenti, posto dopo una fenditura, sulla pellicola fotografica. Su questa si forma quindi l'immagine della parte centrale del filo. Se passa corrente, il filo si muove, e ne risulta uno spostamento della sua immagine.

L'ampiezza dello spostamento dà la misura dell'intensità della corrente. La frequenza naturale del filo è molto bassa, e quindi esso ritorna rapidamente al punto d'equilibrio quando la corrente cessa di fluire (non più di qualche centesimo di secondo).

Quindi, se una serie di impulsi di corrente a bassa intensità passa nel circuito, lo strumento la rileva, anche se intercorrono solo pochi centesimi di secondo tra un impulso e l'altro, mentre un semplice galvanometro non distinguerebbe gli intervalli intermedi.

Questa caratteristica rende il galvanometro di Einthoven adatto a registrare impulsi elettrici anche molto deboli (10-11A) e emessi a intervalli di tempo molto piccoli (10-4secondi) come quelli dovuti all'attività elettrica del cuore: Einthoven è infatti l'inventore del primo elettrocardiografo, cosa che gli valse il premio Nobel per la medicina, nel 1924.

Gli accessori di questo galvanometro, per la registrazione delle oscillazioni laterali del filo, sono descritti nella scheda Sistema di registrazione per galvanometro a filo di Einthoven nella scheda Registratore di immagini Leybold.

OSSERVAZIONI

  1. Inventariato come: "Galvanometro a corda di Einthoven"
  2. Prezzo d'inventario: 4000 Lire.
  3. Provenienza: Capovilla per Allocchio Bacchini: Capovilla era il venditore, per cui si presume che Allocchio Bacchini fosse il costruttore
  4. Un galvanometro simile era costruito da "Cambridge Scientific Instrument Company" nel 1910

BIBLIOGRAFIA

Dati Catalografici

Data di costruzione:---
Data di carico:1923-06-29
Nr. Inventario:4064 (Generale dal 1874)
Costruttore:Allocchio Bacchini & C.
Materiale:metallo, rame, legno
Dimensioni:35 cm x 24,5 cm x 38 cm;
Bobine: lunghezza 10,5 cm, diametro 3,4 cm;
Lunghezza del supporto del filo: 34 cm
Conservazione:buono (Il filo è rotto.
Mancano:
1. Microscopio
2. Marcatore di tempi.
3. Il motore per azionare il movimento della pellicola.
)