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Museo di Fisica

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Armadio Esposizione 12 (Elettroscopi ed Elettrometri) - Piano Terra Edificio Storico {0021 - } Descrizione vetrina
Anteprima: Elettrometro di KolbeAnteprima: Elettrometro di Thomson modificato da MascartAnteprima: Elettrometro a foglie di ExnerAnteprima: Elettroscopio per misure di radiazioni ionizzantiAnteprima: Elettrocalamita per oscillografoAnteprima: Elettrometro capillare di Lippmann
Anteprima: Elettrometro di Perucca a campo ausiliarioAnteprima: Elettrometro a paletta di PeruccaAnteprima: Elettrometro a paletta di Perucca con proiettoreAnteprima: Elettrometro a FiloAnteprima: Elettrometro di Thomson modificato da LangAnteprima: Elettrometro di Braun
Anteprima: Elettroscopio ad astaAnteprima: Ampolla elettrostaticaAnteprima: Oscillografo a due equipaggiAnteprima: Elettrometro monofilare di WulfAnteprima: Elettrometro di ExnerAnteprima: Elettrometro a quadranti
Anteprima: Elettroscopio di LebaillifAnteprima: Elettrometro di EdelmannAnteprima: Oscilloscopio OSCAR 70   

Descrizione Vetrina <Elettroscopi ed Elettrometri>

Elettroscopi

L’elettroscopio22,369,592 è uno strumento che riconosce, qualitativamente, se un corpo è elettrizzato. L’elettroscopio più noto è quello a foglie, costituito da un’asta verticale che ha sospese alla sua estremità due sottilissime foglie metalliche. Queste foglie, in assenza di carica, restano a contatto e si dispongono verticalmente per effetto della forza peso. Se il conduttore, formato dall’asta metallica e dalle due foglie, viene caricato per strofinio o per contatto, le forze di repulsione coulombiana che si originano tra le foglioline producono fra esse una divaricazione, tanto più grande quanto maggiore è la carica. Le foglie devono essere il più possibile leggere (lamine sottilissime d’oro o di alluminio), in modo che gli effetti meccanici siano facilmente visibili.

L’elettroscopio era in uso già nella seconda metà del 1700: G. B. Beccaria, nel suo trattato sull’Elettricismo Artificiale (1772) scrive:

... siamo soliti annettere due fili per estimare il valore dell’attuale elettricità dall’attuale divergenza loro. Io uso a tale scopo fili di Fiandra con pallottole di midollo di sambuco: li chiamo l’alettroscopio... In altri simili casi invece dei fili colle pallottole uso due semplici listerelle di foglie di rame \unknown

Elettrometri

Gli elettrometri23, 24, 539 sono dispositivi per la misura di differenze di potenziale in maniera statica, %ossia senza che in essi passi una corrente elettrica, previa schermatura degli elettrodi da campi elettrici esterni. Tra la fine dell’Ottocento e gli anni Trenta del Novecento sono stati gli strumenti più diffusi per misure di potenziale elettrico. Possono anche essere usati per misure di carica elettrica accumulata sugli elettrodi se è nota la loro capacità.

Negli elettrometri a filo254 si misura la deflessione di un filo sospeso in un campo elettrico mentre in quelli a quadrante580 si misura l’angolo di cui ruota una lamella mobile, respinta da una lamina fissa. Negli elettrometri a foglie, a filo e a quadrante la scala non è lineare.

Più precisi sono gli elettrometri a campo ausiliario come gli elettrometri di Perucca211,247 caratterizzati dalla presenza di opportuni elettrodi a potenziale fisso che aumentano le forze elettrostatiche agenti sull’equipaggio mobile e quindi la sensibilità dello strumento. In alcuni esemplari (250) veniva aggiunto un proiettore per amplificare la scala e migliorare la risoluzione.

Un uso particolare di elettrometri o di elettroscopi è quello per rivelare quella che allora veniva chiamata “elettricità atmosferica", ma che in realtà era sostanzialmente radiazione ionizzante presente nell’aria, osservando la scarica graduale degli elettrodi caricati precedentemente.

Ottocento e inizio Novecento, sono gli elettrometri di Exner24,539 e l’elettrometro per

radiazioni ionizzanti109 costruito probabilmente già per rivelare le particelle ionizzanti.