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DESCRIZIONE

Lo strumento, di piccole dimensioni e conservato nel suo astuccio foderato di velluto, si basa sull'effetto che le cariche elettriche hanno su sottili foglie di alluminio.

La cassa dello strumento è di ottone, cilindrica con basi di vetro. Le due foglie di alluminio sono sostenute da una laminetta di ottone, tenuta ferma al centro della cassa e isolata da questa con una guaina cilindrica di pietra dura. Due piani paralleli, collegati ad altrettante manopole esterne alla cassa, possono scorrere fino a premere contro la laminetta di ottone: venivano usati per proteggere le foglie di alluminio e per variare la sensibilità dello strumento. In particolare, quando si riponeva lo strumento nell'astuccio i due piani scorrevoli dovevano venire avvicinati al massimo. Una vite di serraggio (posta in corrispondenza dell'estremità superiore della lamina e ora mancante) serviva a mettere in contatto le foglie con un collettore di cariche elettriche. Un'apertura nella parte inferiore della cassa permetteva di introdurvi qualche "essicatore" per rendere più secca l'aria al suo interno.

Le misure venivano eseguite osservando la velocità con cui le foglie di alluminio, inizialmente divergenti, si abbassavano per effetto delle cariche elettriche raccolte. Una scala stampata su carta serviva a valutare la divergenza delle foglie.

Il fisico austriaco Franz Exner (1849-1931) sviluppò questo elettrometro per usarlo nelle sue ricerche sulle elettricità atmosferica.

ISCRIZIONI

1. Sui supporti di ottone è scritto il numero "192" su entrambi i morsetti "2"

BIBLIOGRAFIA

• [1] F.Exner - Uber transportable Apparate zur Beobachtung der atmospherischen Elektricitat - Wien, Akad. Ber. Bd. 95: 1084-1100 (1887)

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