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DESCRIZIONE

Si tratta di un tubo di vetro a forma di imbuto, a vuoto spinto per eliminare la possibilità di urto tra gli elettroni generati dal catodo e le molecole di aria. All'interno, un filamento (catodo) è protetto da un cilindretto, tenuto negativo rispetto al catodo per creare un fascio sottile di elettroni. Due dischi metallici con piccoli fori sono collegati al potenziale positivo per accelerare gli elettroni. Il fascio di elettroni attraversa due campi elettrici incrociati, terminando sullo schermo (S) per rivelare, con la comparsa di un punto luminoso, l'arrivo di un elettrone.

E' possibile regolare la posizione degli elettroni sullo schermo, controllando l'intensità e la direzione dei campi incrociati. Lo spostamento del punto luminoso è proporzionale all'intensità del campo deflettore. (Per maggiore dettaglio vedi  ^[1]).

Una rappresentazione schematica dell'apparecchio è riportata nel Disegno-1, dove:

1. C è il catodo (filamento) incandescente che emette gli elettroni.
2. G è un cilindro a potenziale negativo per formare un fascio sottile di elettroni.
3. AB sono due dischi metallici con fenditure al centro, tenuti ad alto potenziale rispetto al catodo. Questa disposizione è chiamata "Electron Gun".
4. XX' , YY' e RT sono deflettori di metallo in forma di piastre collegate alla sorgente di tensione esterna. RT è perpendicolare rispetto ai primi due.
5. S è lo schermo fluorescente dove si forma l'immagine del fascio (punto luminoso).
6. La linea tratteggiata grigia rappresenta il fascio di elettroni in assenza di d.d.p., la linea solida rossa lo rappresenta in presenza di d.d.p.
7. Il tutto è racchiuso in un involucro di vetro.

OSSERVAZIONI

Lo schermo è bianco. Normalmente tali schermi sono rivestiti di Solfato di zinco o solfato di zinco-cadmio.

BIBLIOGRAFIA

• [1] David Halliday, Robert Resnick, Jearl Walker, "Fondamenti di Fisica", sesta edizione, Pag. 641.

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