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DESCRIZIONE

Nell'antico inventario del Gabinetto di Fisica questo strumento è inventariato come "Piano inclinato di cristallo", ha il numero 512 e fa parte di un gruppo di strumenti vistati dal Direttore del Gabinetto prof. Giuseppe Domenico Botto e dall'Economo dell'Università Giuseppe Cacciardi in data 27 agosto 1847. E' un piano inclinato per uso didattico ed è stato costruito probabilmente dai Jest, famosi costruttori di strumenti che hanno operato per decenni a Torino nel 1800 ^[1]. L'attribuzione ai Jest viene fatta per confronto con uno strumento identico firmato Jest del Real Collegio Carlo Alberto di Moncalieri. Nel 1847 il "Meccanico" del Gabinetto di Fisica era Enrico Federico Jest ed è probabilmente lui il costruttore di questo piano inclinato.

In questo strumento il piano inclinato (di vetro) è incernierato alla base di appoggio e la sua inclinazione può essere variata (da 0 a 60° ) girando una manovella. Questa fa infatti avanzare un dado di ottone cui sono fissate delle aste che fanno alzare il piano.
Sul piano scorre un leggero carrello con due ruote, legato a una fune sottile che, dopo essere fatta passare su una carrucola, regge un peso (vedi figura).
La base di appoggio, in legno di noce, ha quattro piedini di ottone regolabili, in modo da rendere la base perfettamente orizzontale. Un goniometro permette di leggere l'inclinazione del piano.

OSSERVAZIONI

Inventariato come:"Piano inclinato di cristallo elegantemente costrutto, montatura in ottone"

Sulla base sono incollate due etichette: una, piccola, con il numero di inventario (126) e l'altra con la scritta "fragile".

BIBLIOGRAFIA

• [1] M.Ceriama-Mayneri, P.Quarati e R.Spallone - Jest a Turin - C.L.U.T. editrice, Torino, 1995

Dati Catalografici