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DESCRIZIONE

L'apparecchio è composto di due parti: il diapason elettromagnetico vero e proprio (Foto 1) e l'elettronica (Foto 2).

La parte del diapason elettromagnetico consiste in:

1. una base pesante metallica di forma triangolare, con viti calanti utilizzate come piedini di sostegno, che permettono di assicurare la precisa orizzontalità dello strumento;
2. una piastra metallica posta verticale che può essere spostata lungo un'asta metallica fissa sulla base;
3. il diapason avvitato sulla piastra metallica in posizione orizzontale, con una punta scrivente su uno dei rebbi, compensata con un filo di uguale peso sull'altro rebbio;
4. un elettromagnete fissato sulla piastra verticale tra i rebbi del diapason;
5. viti per regolazione dei rebbi e morsetti per il collegamento esterno.

La parte dell'elettronica consiste in:

1. una base pesante metallica di forma triangolare simile a quella descritta più sopra al punto (1);
2. una scatola cubica di metallo con due manopole (una è mancante), con 4 morsetti per collegamento al diapason e per alimentazione a c.a. e un amperometro a scala da 0 a 150 mA;
3. un indicatore di corrente sulla scatola (verde se c'è corrente);
4. un raddrizzatore per fornire c.c. (il trasformatore deve essere presente, ma è all'interno della scatola sigillata e quindi non è accessibile);
5. una spugna collocata tra la base su cui appoggia il diapason e la base su cui appoggia la parte elettronica, con la funzione di ammortizzare le vibrazioni.

Per funzionamento ed applicazioni dell'apparecchio, vedi Diapason elettromagnetico con punta scrivente.

L'apparecchio è simile a quello riportato dal Perucca ^[1], mostrato nel Disegno 1.

ISCRIZIONI

1. Inciso su una targhetta avvitata sull'apparecchio: "Vaschetti e Masera, Istituto di Fisica, Via Pietro Giuria 1, Torino"

BIBLIOGRAFIA

• [1] E. Perucca, "Guida pratica per esperienze didattiche di Fisica Sperimentale", Nicola Zanichelli Editore,Bologna,1937. Pagina 324.

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