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DESCRIZIONE

Un elettrometro di questo tipo è stato ideato dal fisico austriaco Franz Exner (1849-1931), che lo sviluppò per i suoi studi sull'elettricità atmosferica. Molto simile è l'elettrometro di Elster e Geitel, derivato da quello di Exner.

Capostipite di questo tipo di elettrometri è l'elettroscopio a foglie di Volta, basato sul fatto che cariche di segno uguale si respingono.

Questo elettrometro è costituito da una scatola cilindrica metallica ad asse orizzontale con le due basi di vetro, in cui è inserita, attraverso un tappo di ambra, una lamina metallica verticale fissa. La lamina termina all'esterno con un tronco di cono su cui è avvitata una piccola rotellina di alluminio. All'interno della scatola, una fogliolina mobile di alluminio è fissata alla lamina fissa. Ai lati della lamina fissa e parallelamente ad essa vi sono due piatti metallici, avvicinabili mediante due guide: hanno il duplice scopo di bloccare la foglia di alluminio quando l'elettrometro viene trasportato e di scaricarlo velocemente durante il funzionamento. Se infatti la fogliolina di alluminio si allontana troppo dalla lamina fissa e va a toccare la gabbia esterna, l'elettrometro è in corto circuito con la conseguenza che, se la differenza di potenziale è elevata, la foglia di alluminio brucia. Sulla base posteriore è incollata una scala graduata su cui si può leggere la divergenza della foglia mobile di alluminio rispetto alla lamina fissa.

L'elettrometro è corredato di un astuccio contenente una bacchetta di ebanite ed una di vetro da elettrizzare per strofinìo.

L'apparecchio sebbene robusto dal punto di vista strutturale è invece piuttosto delicato per altri aspetti. Sono quindi necessari alcuni accorgimenti:
- Il tappo in ambra deve essere sempre pulito e asciutto e non va mai toccato
- In giornate molto asciutte la pulitura delle facce di vetro della gabbia va fatta con cautela in quanto per strofinìo esse potrebbero elettrizzarsi così energicamente da attirare violentemente la foglia e strapparla.

L'elettrometro va tarato applicando differenze di potenziale note e misurando l'angolo di divergenza corrispondente. In genere le foglie cominciano a divergere sensibilmente per d.d.p. dell'ordine di 50 V fino ad arrivare a 90 gradi per circa 300 V.

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