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 » Schiacciata per elettroforo (0021)

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Foto 1
Immagine 2

DESCRIZIONE

L'elettroforo, ideato da Alessandro Volta, si può definire il prototipo delle macchine elettrostatiche a induzione.

L'elettroforo è costituito da un disco metallico con manico isolante e da un piatto metallico con i bordi di poco sollevati in modo da contenere al suo interno una sostanza resinosa dello spessore di qualche millimetro (schiacciata). Originariamente la miscela resinosa era composta di tre parti in peso di trementina, due di ragia (o di pece greca) ed una di cera, bollite insieme per qualche ora aggiungendovi insieme del minio (il composto appare infatti di un bel colore vermiglio).

La schiacciata veniva caricata negativamente per strofinio con una pelle (spesso code di gatto o di coniglio) oppure con un Disco strofinatore in pelle. Appoggiando sulla schiacciata un disco metallico con manico isolante (detto in questo contesto scudo), questo si caricava: la parte a contatto con la resina positivamente, e negativamente la faccia superiore. La schiacciata invece, essendo un isolante, conservava praticamente invariata la sua carica. Toccando con un dito la parte superiore dello scudo, le cariche negative si scaricavano a terra mentre lo scudo restava carico positivamente.

Prendendo lo scudo per il manico isolante era possibile produrre una scintilla avvicinandolo a un conduttore collegato a terra e l'operazione poteva essere ripetuta innumerevoli volte, senza dovere ricaricare la schiacciata, che rimaneva carica anche per molto tempo: per questo Volta definì "perpetuo" il suo elettroforo.

La figura è tratta dal Ganot [1].

BIBLIOGRAFIA

  • [1] A. Ganot, "Traité Élémentaire de physique", Paris, 1868

Dati Catalografici

Data di costruzione:---
Data di carico:sconociuta
Nr. Inventario:Ignoto (Ignoto)
Costruttore:Costruttore sconosciuto
Materiale:resina fenolica, metallo
Dimensioni:Diametro: 23 cm
Conservazione:cattivo (In alcuni punti la resina si è staccata)