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Museo di Fisica

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 » Rocchetto a induzione (0173)

Immagini

Schema di funzionamento
Disegno 1
Vista frontale strumento completo
Foto 1
Numero Inventario
Foto 2
Etichetta con scritta.
Foto 3

DESCRIZIONE

Il rocchetto di Faraday o ad induzine, è usato per mostrare il fenomeno dell'induzione elettromagnetica nei circuiti chiusi, e per misurare la corrente indotta in funzione della resistenza del circuito. Secondo la legge di Lenz, in conformità con il principio di conservazione dell'energia, gli effetti magnetici delle correnti indotte sono tali da opporsi alla variazione del flusso magnetico che le ha prodotte e ciò definisce il segno della corrente indotta (ref.1).

L'apparecchio consiste in due rocchetti (SS) e (PP) (vedi Disegno 1) e un cilindro di ferro con un manico di legno. Il rocchetto primario (SS), con un foro assiale, è avvolto da un filo sottile di rame con gran numero di spire: S1 e S2 sono i morsetti per il collegamento a un galvanometro a zero centrale.

Il rocchetto secondario (PP), può essere alloggiato dentro la cavità assiale del primario, ed è avvolto da filo di rame grosso con poche spire; P1 e P2 sono due morsetti per il collegamento a una sorgente di corrente continua attraverso un commutatore.

Il cilindro di ferro può essere mosso avanti e indietro dentro il secondario. Questo aumenta l'effetto dell'induzione magnetica.

Invertendo la polarità per mezzo di un commutatore, la corrente indotta è uguale e opposta alla precedente.

Secondo la Legge di Faraday-Neumann-Lenz (ref.2) la f.e.m. indotta (ΔV) in un circuito chiuso dovuta ad una variazione nel tempo del flusso magnetico (ΦC) ad esso concatenato, ha un verso tale da opporsi alla causa che l'ha generata (Legge di Lenz), ed è data da:


Equazione: [\rm \Delta V = - \frac{d\Phi_C}{dt}]

L'intensità della corrente indotta è data da:


Equazione: [\rm i = \frac{\Delta V }{R} ]

dove, R è la resistenza del circuito.

quindi
Equazione: [ \Delta V  = - \frac{1}{R}\frac{d\Phi_C}{dt}]

OSSERVAZIONI

Scritti sul cartellino:

STRUMENTO PER L'INDUZIONE ELETTROMAGNETICA A DUE ROCCHETTI¶
FUNZIONANTE¶
Collegando uno dei due rocchetti ad un galvanometro a zero¶
centrale della sensibilità di 1.106 Amp. e spostando il cilindro¶
di ferro dolce in avanti e all'indietro si osserva che il galvanometro¶
rivela una certa quantità di corrente ora a destra ora a sinistra¶
riferentesi al verso dello spostamento. Ovviamente la corrente¶
sviluppata è direttamente proporzionale all'energia meccanica¶
applicata. Collegando i rocchetti separatamente si osserva che¶
per la medesima energia meccanica applicata, il rocchetto¶
che contiene un maggior numero di spire sviluppa una¶
maggior quantità di corrente. N.B. Il nucleo è composto di ferro¶
dolce per cui la corrente erogata dipende esclusivamente dall'energia¶
meccanica applicata.

Era inventariato come: "Apparato per l'induzione elettromagnetica a due rocchetti della lunghezza di cm 14 dei quali quello di diametro maggiore avvolto di filo sottile ed infisso sopra una tavoletta di mogano in senso orizzontale, l'altro rocchetto da potersi introdurre nel rocchetto precedente ed avvolto di grosso filo".

ISCRIZIONI

  1. Sullo strumento è attaccata una targhetta:
    "ISTITUTO DI FISICA SPERIMENTALE Inventario Ministeriale N0 1023 UNIVERSITA di TORINO"
  2. Sotto la base di legno reca inciso:
    " C.H. JEST 800 Tours 160 m."

BIBLIOGRAFIA

  • [1] Perucca Eligio, "GUIDA PRATICA PER ESPERIENZE DIDATICHE DI FISICA SPERIMENTALE", Nicola Zanichelli Editore, 1937.Pag.619,
  • [2] G. Mencuccini, V. Silvestrini,"FISICA II"

Dati Catalografici

Data di costruzione:seconda metà seolo XIX
Data di carico:anteriore al 1874
Nr. Inventario:1023 (Generale dal 1874)
Costruttore:Charles Jest
Materiale:metallo, legno
Dimensioni:20 cm x 11 cm x 15 cm
Conservazione:buono