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Museo di Fisica

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 » Conduttore cilindrico isolato (0017)

Immagini

Foto 1
Foto tratta dal Ganot (vedi BIBC)
Immagine 2

DESCRIZIONE

Il conduttore cilindrico era utilizzato per verificare le teorie sull'induzione e sulla distribuzione delle cariche nei corpi conduttori.

Accostando il conduttore ad una sfera carica esso si elettrizza per induzione. L'estremo rivolto verso la sfera acquista una carica di segno opposto, l'altro estremo invece si elettrizza di carica omonima. La carica decresce avvicinandosi al punto di mezzo del cilindro com'è facilmente mostrabile con dei pendolini doppi. Nell'esecuzione di questa esperienza venivano spesso utilizzati più conduttori in cascata per mostrare l'alternarsi delle cariche positive e negative alle estremità dei cilindri (vedi immagine 2  [1] ).

All'inizio del XVII secolo i corpi venivano divisi in due classi: quelli che si elettrizzano se strofinati (ad es. con una pelle) furono definiti idioelettrici, gli altri (ad es. i metalli) anelettrici. In realtà tutti i corpi si elettrizzano con lo strofinamento: munendo un'asta metallica di manico isolante e strofinandola, anch'essa si elettrizza; toccandola però con la mano perde subito la capacità di attirare i corpi leggeri in quanto il fluido elettrico scorre attraverso il corpo e va a terra attraverso la mano dello sperimentatore. Fu allora fatta (probabilmente per la prima volta da Grey nel 1729) la distinzione non più fra corpi idioelettrici ed anelettrici ma fra coibenti e conduttori. Tuttavia per tutto il 1800 rimase l'uso della parola fluido elettrico per riferirsi all'attuale flusso elettronico. Veniva inoltre definita carica positiva quella assunta dal vetro liscio quando lo si strofina colla lana e negativa quella assunta dalla resina posta nelle stesse condizioni  [2].
Più precisamente, si stabilì che quando si strofinano fra loro due corpi si elettrizza positivamente quello che viene prima nel seguente ordine: pelle di gatto, piume, seta, vetro liscio, legno, gomma lacca, lana, carta, vetro smerigliato.

BIBLIOGRAFIA

  • [1] A. Ganot, "Traité Élémentaire de physique", Paris, 1868
  • [2] A. Privat-Deschanel : Trattato elementare di fisica , Milano, Dumolard, 1882.

Dati Catalografici

Data di costruzione:---
Data di carico:Ignota
Nr. Inventario:Ignoto (Ignoto)
Costruttore:Sconosciuto
Materiale:legno, vetro, ottone
Dimensioni:Altezza complessiva: 60 cm;
Conduttore: diametro 2,5 cm; lunghezza 35 cm
Conservazione:buono